Non puoi dire sul serio by John McEnroe

Non puoi dire sul serio by John McEnroe

autore:John McEnroe
La lingua: ita
Format: mobi, epub
ISBN: 9788858506752
editore: Piemme
pubblicato: 2011-12-31T23:00:00+00:00


8

Visto che viaggiavo tanto, i miei genitori mi chiedevano di cercare in tutti i modi di passare il Natale a casa. Li accontentavo quasi sempre e di solito la pagavo al Masters, che si teneva poco dopo. Quel torneo era importante per me, ma ero riuscito a vincerlo solo una volta, nel ’79. La mia routine di allenamento dalla metà alla fine di dicembre era la seguente: stavo seduto, mangiavo, bevevo, guardavo la tv e non prendevo nemmeno in mano la racchetta. Intanto Lendl in sella alla bicicletta macinava chilometri e chilometri in collina.

Da quattro o cinque anni gli organizzatori dell’Open di Autralia cercavano di farmi partecipare, ma avevo sempre rifiutato, dicendo che non avrei preso parte a un torneo durante il periodo natalizio. Quell’anno, però, mi avevano preso in contropiede anticipando il torneo, e così ero andato in Australia invece di stare a casa a ingozzarmi di gelato. Tornai in patria a Natale, nella forma migliore di cui avessi mai goduto nel mese di dicembre. Giocai un grande tennis: distrussi Lendl e vinsi il Masters del 1984.

Lo notai fin dal mio primo match di quell’anno al Madison Square Garden: la mia velocità e i miei serve and volley dominavano il gioco. Ero in stato di grazia e pensavo: Dio, questo è molto vicino al tennis migliore che sono in grado di giocare. Finalmente ero riuscito a portare il mio gioco a un livello un po’ superiore rispetto a quello dei miei avversari. Sarebbe dovuto essere un momento stupendo. Vorrei che lo fosse stato, ma non lo fu.

Mi sentivo ancora vuoto: ero convinto che i miei trionfi mi avrebbero aiutato, dopo il lungo dolore dovuto al ritiro di Borg, ma dentro di me non cambiava niente. Ricordavo a me stesso la storia di re Mida: il mio successo non si trasformava in felicità.

Stella e io vivevamo insieme ormai da due anni nel mio appartamento all’incrocio tra la 90a e l’East End, e visto che lei aveva un paio d’anni più di me, credo che si sentisse un po’ oppressa dalle insistenze dei suoi genitori – squisite persone all’antica che vivevano ancora nel North Carolina – perché formalizzassimo la nostra unione o le dessimo un taglio. Ero molto preso da Stella ma, ancora una volta, non mi sentivo pronto al matrimonio. Volevo crearmi una vita privata ma non ero disposto a sacrificarle il tennis e, per qualche motivo, mi sembrava che il vincolo del matrimonio mi avrebbe ostacolato.

C’era anche un altro problema: con tutto il rispetto per Stella, forse in fondo al cuore sapevo che non eravamo fatti per essere compagni di vita. Forse lo sapeva anche lei.

Decidemmo di separarci. Per rendere tutto più facile (anche grazie al fatto che guadagnavo un po’ di più), comprai un appartamento fantastico a Central Park West, quello in cui abito ancora oggi. Era enorme per un uomo solo, ma credo di aver sentito che mi sarebbe servito un nido molto grande per la famiglia che desideravo avere un giorno.

Dopo che mi fui trasferito dalla



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